Questo è il primo articolo della nuova rubrica del mio blog, che ho deciso di chiamare “Un cliente mi disse…”. Tale espressione non è affatto casuale perché si rifà al libro Un indovino mi disse scritto da uno dei miei autori preferiti: Tiziano Terzani.

Lungi da me accostarmi a questo grande giornalista e maestro di scrittura. Mi sono ispirato a Terzani poiché come lui ha imparato dagli indovini di mezza Asia, così io ogni giorno imparo qualcosa dai miei clienti (o potenziali tali). In questo primo post ti racconto come ho spiegato la SEO a chi di SEO non ne sapeva nulla, o quasi…

Tutto parte dal post scritto su SemRush, nel quale parlo delle schede prodotto di un e-commerce e dell’importanza dei contenuti redatti in ottica SEO.

Bene, questo signore si occupa di particolari servizi nel settore immobiliare e vorrebbe creare un e-commerce tematico per trovare clienti in tutta Italia. Qualche giorno fa mi invia un messaggio sulla mia pagina Facebook, congratulandosi con me per l’articolo scritto e chiedendomi un colloquio telefonico.

Per telefono, mi spiega il suo progetto e mi dice che ha già chi monterà il sito, chi scriverà i testi ma gli manca una figura che si occupi di SEO. Prima di chiedermi un preventivo per una mia possibile collaborazione, mi chiede in due parole che valore aggiunto potrebbe dare il mio lavoro SEO per il suo e-commerce ancora non nato.

Per rendere il tutto più facile, ho deciso di azzardare un accostamento tra la SEO e la costruzione di una casa.

Così come in una qualsiasi costruzione si parte dalle fondamenta, gli ho detto che anche un sito ha bisogno di solide fondamenta SEO.

In particolare, necessita di un progetto editoriale che tenga conto delle parole chiave su cui puntare per essere trovati su Google, e della disposizione gerarchica dei contenuti: in parole povere, l’organizzazione delle sezioni e delle sottosezioni, in base agli argomenti e alle categorie previste per l’e-commerce.

Ma questo non basta: fanno ancora parte delle “fondamenta SEO” anche tutti quegli aspetti cosiddetti on-site che fanno la differenza agli occhi di Google: la scrittura degli URL, la presenza delle immagini con relativi nomi e ALT text azzeccati, i titoli delle pagine, le meta descrizioni e tutto ciò che c’è ma non si vede (mentre i motori di ricerca sì!).

Sopra alle fondamenta, sorge la casa vera e propria che possiamo accostare ai contenuti. Anche questi devono essere scritti in ottica SEO: devono cioè includere le parole chiave su cui puntare, avere le giuste intestazioni (H1, H2, H3) ed essere di una certa lunghezza, che varia anche in funzione di quanto è competitiva la parola chiave in questione.

A questo punto, una volta terminata la nostra bella casa il lavoro non finisce qui. Già, perché un sito realizzato in ottica SEO parte bene ma deve essere “spinto” dal di fuori. In pratica, è con queste parole che ho cercato di descrivere tutte le attività off site, cioè fatte al di fuori del sito web ma per il bene del sito stesso.

Cosa sono queste “misteriose” attività? Link building, scrittura di articoli per la cosiddetta digital PR, interventi su forum tematici, presenza sui social e tutto ciò che serve a migliorare la visibilità del sito web, non solo sui motori di ricerca.

Ecco, in sintesi, come ho spiegato la SEO a chi di SEO (per sua stessa ammissione) ne capisce poco.

Secondo te ho usato le parole giuste per spiegare questi concetti non semplicissimi?

Fammi sapere cosa ne pensi e, se ti va, lascia pure un commento!

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