Ci sono dei numeri che dovresti sempre prendere in considerazione, per capire se il tuo sito è performante. Uno di questi è senz’altro il tempo di permanenza di Google Analytics. In altre parole, si tratta dei minuti trascorsi da un utente su una determinata pagina, prima di passare a un altro contenuto o uscire definitivamente dal sito. Ecco le cose che devi sapere su questo importante valore.

Come vedere il tempo di permanenza su una determinata pagina

Prima di passare agli aspetti teorici, è bene conoscere i passaggi su Google Analytics per visualizzare il tempo di permanenza su una determinata pagina web. Per prima cosa, devi cliccare sulla sezione “Comportamento”, successivamente su “Contenuti del sito” e infine su “Tutte le pagine”.

Dopo aver selezionato, nella parte alta a destra, l’intervallo di tempo (io ti consiglio di selezionare gli ultimi 30 giorni, ma non è affatto una regola fissa!), ti apparirà una schermata con tutte le pagine visitate e alcuni dati importanti, come la frequenza di rimbalzo e appunto il tempo medio sulla pagina.

tempo permanenza google analytics

Come interpretare questo valore

Per prima cosa, c’è da sottolineare che il tempo di permanenza su una determinata pagina web è una media, cioè il tempo complessivo trascorso da X utenti, diviso dal numero stesso degli utenti che sono arrivati sulla pagina. Ciò non toglie che questo numero è, in realtà, assai importante.

Se il tempo trascorso su una pagina è alto, significa che abbiamo dei contenuti ritenuti interessanti dagli utenti. E questo è già un buon motivo di soddisfazione, poiché significa che abbiamo centrato il nostro obiettivo!

Inoltre, più tempo teniamo i nostri lettori sul sito, maggiori saranno le probabilità che essi visitino altre pagine e convertano: magari iscrivendosi alla nostra newsletter, inviandoci un’email informativa oppure acquistando, nel caso degli e-commerce.

Altri valori associati al tempo di permanenza su una pagina

Prometto che ne parlerò in un altro articolo, poiché si tratta di un argomento vasto e che merita un serio approfondimento. Tuttavia, ci tengo a dire anche qui che il tempo di permanenza, se associato ad altri valori, ci dice molto sulle prestazioni del sito web e i margini di miglioramento.

Ad esempio, in Google Analytics è possibile aggiungere uno specifico segmento di pubblico relativo a chi è giunto su quella pagina tramite una ricerca organica. Perché è importante ciò: perché in questo modo possiamo capire se le parole chiave per cui è posizionata la nostra pagina (con i relativi intenti di ricerca) sono in linea con i contenuti della pagina stessa.

Così, se ci accorgiamo che gli utenti che arrivano sulla nostra pagina tramite Google rimangono più tempo rispetto alla media, vuol dire che abbiamo fatto centro! Al contrario, se i tempi sono più bassi, significa che bisogna aggiustare il tiro e modificare il contenuto di quella pagina.

Conclusioni

In questo articolo ti ho parlato del tempo di permanenza su una pagina web e dell’importanza che assume nell’ottica di miglioramento del sito web, e dei suoi contenuti.

A proposito, a te è piaciuto? Dimmi la verità, magari lasciando un commento, tanto poi lo scopro tramite il tempo che tu e gli altri avete trascorso su questa pagina! 😛

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