Come essere primi su Google? E’ questa la domanda che sento spesso fare dai miei clienti o da coloro che, avendo un’azienda o essendo dei liberi professionisti, hanno intuito le opportunità di essere in cima a Google ma non sanno come fare per riuscirci.

Possono cambiare completamente le parole chiave di riferimento, da settore a settore, ma lo scopo finale è sempre uno: dare la massima visibilità a un sito su Google, facendo in modo che vada più in alto possibile nei risultati del motore di ricerca, perché no possibilmente in prima posizione e davanti ai siti dei nostri competitor!

In questo articolo voglio parlarti sia dei tanti vantaggi di essere in prima pagina su Google, che dei modi in cui ottenere questo risultato.

Essere primi su Google: che significa?

Non tutti i proprietari o gestori di un sito web lo sanno, sebbene quello della SEO è un argomento ormai conosciuto tra molti imprenditori e liberi professionisti. Per questo motivo, non è del tutto superfluo spiegare in poche parole che cosa si intende per posizionamento di un sito web su Google per determinate parole chiave.

Posizionare un sito ai primi posti su Google significa mettere in atto tutti gli accorgimenti possibili per dargli la massima visibilità su questo motore di ricerca, soprattutto per specifiche parole chiave. Facciamo un esempio…

Mettiamo il caso che tu abbia un sito di un’azienda agricola che produce e vende capperi. Bene, un posizionamento finalizzato a farti vendere online consisterà nell’adottare tutte quelle azioni necessarie per far sì che il tuo sito venga trovato in prima pagina su Google, certamente per le parole chiave “vendita capperi” e termini simili.

Ma c’è di più: ogni consulenza SEO che si rispetti segue un preciso piano di azioni mirato, che a sua volta parte dall’individuazione delle parole chiave su cui puntare. Per ora fermiamoci qui, riguardo alla keyword research e alle diverse tipologie di parole chiave che ruotano a una determinata attività (in questo caso, la vendita di capperi online).

Differenze tra indicizzazione e posizionamento

Ora mi preme sottolineare un punto che molto (troppo!) spesso è fonte di enormi equivoci, soprattutto per chi non si occupa di SEO: voglio spiegarti la differenza tra indicizzazione e posizionamento su Google.

Se è vero che si tende a confondere i due termini, è bene specificare che l’indicizzazione di una pagina web (o di un intero sito) avviene gratuitamente, quindi non c’è bisogno di pagare un professionista! Come dice il termine stesso, con questa operazione Google inserisce nel proprio indice un sito web, in genere poco tempo dopo che viene messo online per la prima volta. Google, e gli altri motori di ricerca, possiedono dei complessi algoritmi (chiamati crawler” grazie ai quali tutto il giorno spaziano per il web alla ricerca di nuovi siti, o per rilevare delle modifiche o aggiunte a siti web già esistenti.

Possiamo paragonare questo processo al bravo bibliotecario che, una volta ricevuto un nuovo libro, si prende cura di lui e dopo averlo esaminato lo ripone all’interno della biblioteca. Questo processo è l’indicizzazione. Stop!

Diverso è il discorso del posizionamento, cioè di quel procedimento da cui dipende la visibilità di un sito sui motori di ricerca. Se una pagina è indicizzata, non vuol dire affatto che sarà visibile agli utenti che effettuano una ricerca su Google per determinate parole chiave. Tornando al nostro esempio del sito che vende capperi, una volta andato online sarà catalogato da Google. Ma se non si incarica un bravo a posizionarlo, ogni volta che un utente cercerà su Google “vendita di capperi online”, il sito non comparirà mai nelle prime posizioni.

Se il tuo sito è indicizzato, ma posizionato in dodicesima pagina per le parole chiave “vendita capperi”, allora c’è ancora molto da lavorare… e posizionare!

Il tuo sito web primo su Google

La prendo ancora alla larga, nel senso che non entro nel discorso del posizionamento sui motori di ricerca vero e proprio, poiché credo che sia utile rendere chiaro e cristallino un altro concetto, quello del posizionamento naturale.

Cosa diavolo è? In pratica è il frutto di un serio lavoro SEO, volto a far sì che il tuo sito sia ai primi posti su Google, ma senza sborsare un centesimo di pubblicità. E’ quello di cui abbiamo parlato finora.

Vedere un sito ai primi posti “organici” di Google vuol dire che si trova in quelle posizioni privilegiate perché il motore di ricerca lo ha ritenuto meritevole di essere lì.

Al posizionamento organico si contrappone quello a pagamento, che si ottiene facendo delle campagne Google ADS e pagando a Google un tot a click che questi annunci ottengono. Il vantaggio delle campagne a pagamento è che più paghi e più in alto stai sul motore di ricerca. Ma una volta che smetti di pagare, sparirai e nessuno ti troverà più.

Una campagna Google ADS può essere molto utile se hai un sito online da poche settimane e il posizionamento naturale non è ancora avvenuto. Per iniziare fin da subito a farti trovare online da qualche tuo potenziale cliente, è bene che tu ricorra agli annunci a pagamento.

Primi posti su Google: sì ma con le keyword giuste!

Lo abbiamo già detto all’inizio dell’articolo: il primo aspetto importante da considerare è la scelta delle parole chiave giuste per cui essere trovati su Google.

Tornando al nostro esempio, se vuoi vendere capperi online dovrai posizionarti naturalmente su Google per le parole chiave “vendita capperi”. Semplice, no?

Se è facile comprendere questo concetto, spesso non lo è per niente ottenere questo risultato.

Keyword research: la cosa più importante

Parliamo ancora delle parole chiave perché è un concetto troppo importante, quasi l’essenza della SEO.

In genere se non hai le idee chiare non vai da nessuna parte. Se questa considerazione è vera praticamente in ogni ambito della vita, lo è ancor di più se stai cercando di posizionare un sito web ma non sai su quali parole chiave puntare.

La keyword research, vale a dire il processo attraverso il quale si individuano le parole chiave utili per la visibilità del tuo sito, è veramente il punto di partenza di ogni progetto SEO serio. Se non sai per quali termini vuoi essere trovato su Google rischi di perdere tempo, energie e denaro per qualcosa di assolutamente inutile.

Per la keyword research esistono molti strumenti, sia gratuiti che a pagamento. Ma il grosso del lavoro parte da un’analisi del processo di acquisto del tuo prodotto/servizio. Soltanto conoscendolo a fondo puoi capire quali sono le parole chiave che utilizza il tuo potenziale cliente, prima di decidere di passare all’acquisto.

In genere le parole chiave vengono classificate in tre grandi categorie:

  • Informative (keyword per trovare informazioni sul web)
  • Navigazionali (per cercare un sito di cui si conosce già il nome. Ad esempio “sito Nike” è la classica ricerca effettuata su Google per andare appunto sul sito della Nike)
  • Transazionali o commerciali (rimanendo sull’esempio di prima, una ricerca transazionale può essere “scarpe da donna Nike”, perché si cerca un e-commerce dove acquistarle)

Se le ultime due categorie riguardano una fase di acquisto avanzata, le parole chiave informative vengono digitate su Google quando si vuole in qualche modo risolvere un problema o dissolvere un dubbio. Con una keyword research fatta bene, si possono intercettare tutte le domande poste dall’utente, mostrando un articolo che risponde a quello specifico problema.

Ti confesso una cosa: anche questo articolo è scritto ad hoc per intercettare te attraverso l’approfondimento di un argomento di tuo interesse, vale a dire essere primo su Google. Se così non fosse, non saresti finito a leggere questo articolo trovato su Google!

Il mio intento, attraverso questo post, è anche quello di intercettare potenziali clienti che in questo preciso momento stanno cercando delle informazioni per essere primi su Google, semplicemente perché vogliono iniziare a farsi un’idea.

Se sarò sufficientemente bravo e persuasivo, è molto probabile che qualcuno tra coloro che ha letto questo post (magari proprio tu!) vorrà iniziare a seguirmi: iscrivendosi alla newsletter o diventando mio fan su Facebook. E un giorno, magari, se a qualcuno serve un SEO penserà a me… 🙂

Creare una corretta gerarchia dei contenuti di una pagina

Cosa significa ciò? Che ogni pagina web, oltre ad avere dei contenuti di valore e che rispondano alle esigenze del lettore, deve essere ben strutturata, soprattutto per quanto riguarda i titoli e i sottotitoli. Qualche tempo fa ho scritto un articolo sui tag title, H1, H2 e H3, che ti invito caldamente a leggere.

In linea di massima, ogni pagina per piacere a Google deve avere una specie di “leader”, che è il tag H1 (senza dimenticare l’estrema importanza del title, il quale orienta il posizionamento su Google), e diversi “vice” che sono principalmente i sottotitoli H2 ed H3. Una corretta gerarchia all’interno della pagina aiuta senza dubbio il posizionamento e il raggiungimento del nostro obiettivo, vale a dire essere primi su Google.

Occhio al posizionamento delle immagini

Anche su questo argomento ho scritto un post in cui spiego cosa fare per rendere le immagini il più possibile “amiche” di Google. Perché avere delle immagini ottimizzate è importante per due motivi:

  • Da un lato, aiutiamo la pagina web in cui sono ospitate a scalare i primi posti dei motori di ricerca.
  • Dall’altra, aumentiamo sensibilmente le possibilità che quelle foto siano ben visibili anche su Google Immagini. E Dio solo sa quanto ciò sia importante per alcuni settori, in cui gli utenti cercano direttamente le foto anziché effettuare una ricerca tradizionale tra i siti web.

Link interni…

Uno dei principi cardine del web è quello della presenza dei link, vale a dire degli approfondimenti che qualsiasi utente può fare mentre legge un contenuto, semplicemente cliccandoci sopra. L’interconnessione tra pagine e siti è l’essenza stessa della Rete, e Google lo sa benissimo.

Per questo motivo, tra le buone pratiche per migliorare il posizionamento di un sito, c’è quello di creare dei collegamenti da pagina a pagina, ovviamente in maniera sensata e senza forzature!

Link building sì, ma attenzione…

Ci sarebbe molto altro da dire riguardo al posizionamento di un sito web, ma voglio chiudere questa breve panoramica affrontando il discorso della link building, cioè di tutte quelle operazioni volte a creare dei collegamenti da siti (possibilmente autorevoli) verso il sito che si intende posizionare.

Tutti i più bravi SEO concordano sul fatto che questa pratica è lecita e fondamentale, tuttavia bisogna prestare attenzione al fatto che può essere un’arma a doppio taglio, specialmente se si scelgono dei siti che non godono della massima stima da parte di Google.

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Bene, in questo articolo ho cercato di dare qualche spunto su come essere primi su Google.

Se ti interessa l’ottimizzazione del tuo sito, puoi intanto dare un’occhiata ai costi SEO che normalmente applico, oppure puoi contattarmi senza impegno per un preventivo personalizzato -> https://bit.ly/2RyRnh1

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